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Sportello antiviolenza

Lunedì pomeriggio 15,30/17,30
Martedì mattina 9,30/12,30
1 venerdì di ogni mese 9,30/12,30


Piazza Armerina (EN)

Chiama il 1522

Numero verde antiviolenza:
1522
Mobile H24:
320 94 40 262

30
Set


L'Associazione DONNEINSIEME - SANDRA CRESCIMANNO presenta il III° corso di formazione di base per Operatrici di Centri Antiviolenza, che si terrà a Piazza Armerina, presso l'ex Convento di S. Anna, da sabato 19 Ottobre a sabato 30 novembre 2013 (escluso sabato 2 novembre).

Gli argomenti trattati durante il corso di formazione saranno:

- Conoscenza del fenomeno della violenza di genere e dei Centri Antiviolenza;
- Metodologia di accoglienza alle donne e alle minori che subiscono violenza;
- I principi dell’aiuto alle vittime;
- La violenza assistita;
- Il lavoro di rete;
- La casa rifugio;
- Aspetti legali e giuridici: normative e procedure;
- La promozione, la formazione, la comunicazione e la sensibilizzazione al fenomeno della violenza.

Chi volesse partecipare al corso deve inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  allegando la domanda di partecipazione (scaricabile in allegato, qui sotto) debitamente compilata, il proprio curriculum vitae ed una breve lettera motivazionale entro e non oltre il 30 settembre.

L'offerta di formazione completa avrà il costo di 80 euro da pagare, dopo la pubblicazione della graduatoria, tramite bonifico bancario intestato a: Associazione "DonneInsieme - Sandra Crescimanno" Iban IT11 Y033 5901 6001 0000 0069 111 o direttamente in contanti il primo giorno del corso.

L'Ordine degli Avvocati di Enna rilascerà tre crediti (3) alle corsiste che riceveranno l'attestato.


N.B. Le domande incomplete verranno automaticamente escluse.

 

11
Feb

La Toponomastica Femminile

Lunedì, 11 Febbraio 2013
Pubblicato in Donazione 5x1000


L’associazione “DonneInsieme – Sandra Crescimanno”, impegnata quotidianamente nella lotta contro la violenza sulle donne con l’apertura infrasettimanale di uno sportello antistalking e antiviolenza, si occupa da sempre della divulgazione, attraverso progetti destinati alle scuole, della Storia delle Donne, che rappresenta un valore aggiunto nella lotta alla violenza domestica, e uno strumento valido, sia per le giovani donne che per i futuri uomini, allo sviluppo di una “cultura di genere”, che passa attraverso la conoscenza del contributo fondamentale che le donne hanno dato, lungo il corso della storia, in tutti i campi del progresso umano: dall’istruzione, alla ricerca scientifica, alla filosofia, alla vita sociale e civile della società.

In questa ottica, ed in previsione dell’8 marzo, si inquadra una riflessione di tipo sociale e culturale: esistono tante figure femminili che hanno segnato la nostra storia. Ma nonostante le donne siano state storicamente ben presenti nella vita delle nostre città, i dati statistici rilevabili dai centri urbani siciliani ed italiani sono piuttosto bassi quanto ad uno dei parametri che misurano il grado di equilibrio tra i generi: la toponomastica.

Le strade delle nostre città pullulano di nomi altisonanti: via Garibaldi, via Cavour, piazza Mazzini, Viale Vittorio Emanuele, etc.; ma quante di esse sono intitolate alle donne?
Una parte esigua.

Perché, ci chiediamo, quando si intitola una via, una piazza o altro ad un personaggio importante, volendo così significare il peso di quel personaggio nella rappresentazione che una città ha di se stessa, sistematicamente le donne passano in secondo piano?
Quanto pesano gli stereotipi di genere in tutti gli apparati simbolici che una città mostra, innanzitutto ai suoi abitanti, dal nome delle strade alla segnaletica stradale?

Lo stradario di Piazza Armerina non è aggiornato al 2013, e basta anche uno sguardo sommario alle nuove intestazioni delle strade della nostra città, per rendersi conto che non vi sono nomi femminili.
La questione potrebbe apparire marginale ai più, ma non è da sottovalutare: il cambiamento culturale, che ci auspichiamo e per il quale ci impegniamo quotidianamente, passa anche e soprattutto attraverso i simboli, che vanno corretti laddove necessario.

Pertanto, “DonneInsieme - Sandra Crescimanno” vuole farsi promotrice di una vera e propria politica di genere nella Toponomastica: chiederemo innanzitutto ai Sindaci ed alle Giunte comunali della provincia che venga istituita una commissione di toponomastica - da istituire ex novo, qualora non ci fosse - che si impegni ad intitolare le prossime vie, piazze, slarghi, giardini, scuole, musei, rotonde, biblioteche, piste ciclabili e quant’altro, a figure femminili, locali o nazionali, che hanno segnato significativamente la storia del nostro Paese.
Inoltre, in previsione della prossima giornata delle Donne, DonneInsieme sarà promotrice di un progetto sulla toponomastica femminile, in cui coinvolgerà le scuole superiori.

 

Rossella Murella

11
Feb

La Donna Nella Storia

Lunedì, 11 Febbraio 2013
Pubblicato in Donazione 5x1000

La revisione del Codice Civile Italiano per opera del parlamento nazionale mi poneva fra le mani un argomento: la Donna, per vieto costume esclusa dai consigli delle nazioni, ha sempre subíto la legge senza concorrere a farla, ha sempre colla sua proprietà e col suo lavoro contribuito alla pubblica bisogna, e sempre senza compenso.

Per lei le imposte, ma non per lei l’istruzione; per lei i sacrifici, ma non per lei gli impieghi; per lei la severa virtù, ma non per lei gli onori; per lei la concorrenza alle spese nella famiglia, ma non per lei neppur il possesso di sé medesima; per lei la capacità che la fa punire, ma non per lei la capacità che la fa indipendente; forte abbastanza per essere oppressa sotto un cumulo di penosi doveri, abbastanza debole per non poter reggersi da sé stessa.

Anna Maria Mozzoni (1837-1920)

 

 

06
Dic

L'educazione all'affettività

Giovedì, 06 Dicembre 2012
Pubblicato in Donazione 5x1000

Partire almeno dall’età scolare, quando la famiglia non è sufficiente.
Insegnare ai bambini maschi il rispetto delle bambine femmine.
Insegnare loro l’amore per le donne.
Spiegare loro che la filosofia e la religione hanno sempre sbagliato, volutamente, criminalmente, perché hanno sempre detto che la donna è un essere inferiore.

Questo bisognerebbe ripetere ai bambini maschi, come un mantra: le donne sono la vita stessa degli uomini, sono la poesia, sono la bellezza e l’intelligenza, sono la conoscenza e la creatività.
Questo bisognerebbe “curare” nella mente umana maschile, infantile e adulta.
Si deve amarle, sempre, le donne.
Lavorare, ogni giorno, perché realizzino la loro identità.

Anche quando ci rendono folli, anche quando ci rendono la vita apparentemente più complicata: favorire in ogni modo che siano loro stesse, che siano libere.
Che siano donne. Perché soltanto così possiamo essere uomini.
Perché senza donne, noi uomini non esisteremmo nemmeno, non avremmo niente da dire, non avremmo niente da fare.

Se continueranno a uccidere le donne, gli uomini resteranno soli.
E scompariranno dalla faccia della Terra.
Come un brutto ricordo.


Paolo Izzo
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